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ESAME

DELLA

DIVINA COMMEDIA DI DANTE

IN TRE DISCORSI DIVISO

DI GIUSEPPE DI CESARE

MEMBRO ORDINARIO DELL'ACCADEMIA ITALIANA;
DELLA FIORENTINA, E DI ALTRE ACCADEMIE
ETRUSCHE, E SOCIO GORRISPONDENTE DELLA
REAL SOCIETA' D'INCORAGGIMENTO

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Ccoti, o egregio Amico, il mio Esame della Divina Commedia, ed ecco la mia prómessa, e il mio dovere insiememente adempiuto. Se offersi infatti il mio primo letterario lavoro a quel Filantropo, (a) che generosamente trattommi nelle crudeli avversità da me sofferte per seguir la causa dell'onesto, e

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(a) II Cavalier Giulio Cesare Estense Tassoni, Ministro del Regno d'Italia in Firenze, presso cui ho passato sei anni in seno della più tenera amicizia, nella qualità di Segretario della sua Legazione, ed a cui nel 1805 dedicai la mia Versione della Vita di Agricola.

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A LUIGI GENTIL DI METZ

L'AUTORE

Ecco

Ccoti, o egregio Amico, il mio Esame della Divina Commedia, ed ecco la mia promessa, e il mio dovere insiememente adempiuto. Se offersi infatti il mio primo letterario lavoro a quel Filantropo, (a) che generosamente trattommi nelle crudeli avversità da me sofferte per seguir la causa dell'onesto, e

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(a) II Cavalier Giulio Cesare Estense Tassoni, Ministro del Regno d'Italia in Firenze, presso cui ho passato sei anni in seno della più tenera amicizia, nella qualità di Segretario della sua Legazione, ed a cui nel 1805 dedica la mia Versione della Vita di Agricola.

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