Poesie, raccolte e ordinate da F.S. Orlandini: Volume unicoF. Le Monnier, 1856 - 476 páginas |
Palavras e frases frequentes
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Passagens conhecidas
Página 178 - Ma ove dorme il furor d'inclite geste e sien ministri al vivere civile l'opulenza e il tremore, inutil pompa e inaugurate immagini dell'Orco sorgon cippi e marmorei monumenti. Già il dotto e il ricco ed il patrizio vulgo, decoro e mente al bello italo regno, nelle adulate reggie ha sepoltura già vivo, ei stemmi unica laude. A noi morte apparecchi riposato albergo ove una volta la fortuna cessi dalle vendette, e l'amistà raccolga non di tesori eredità, ma caldi sensi e di liberal carme l'esempio....
Página 176 - ... suoi? Celeste è questa corrispondenza d'amorosi sensi, celeste dote è negli umani; e spesso per lei si vive con l'amico estinto, e l'estinto con noi, se pia la terra che lo raccolse infante e lo nutriva, nel suo grembo materno ultimo asilo porgendo, sacre le reliquie renda dall'insultar de...
Página 181 - E me che i tempi ed il desio d'onore fan per diversa gente ir fuggitivo, me ad evocar gli eroi chiamin le Muse del mortale pensiero animatrici. Siedon custodi de...
Página 179 - Ghibellin fuggiasco, e tu i cari parenti e l'idioma desti a quel dolce di Calliope labbro che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma d'un velo candidissimo adornando, rendea nel grembo a Venere Celeste...
Página 182 - E tu onore di pianti, Ettore, avrai ove fia santo e lagrimato il sangue per la patria versato, e finché il Sole risplenderà su le sciagure umane.
Página 231 - Gioia insieme e pietà ; poiché sonanti Rimembran come il ciel l'uomo concesse Al diletto e agli affanni, onde gli sia Librato e vario di sua vita il volo, E come alla virtù guidi il dolore, E il sorriso e il sospiro errin sul labbro Delle Grazie; ea chi son fauste e presenti, Dolce in core ei s'allegri, e dolce gema.
Página 180 - E a questi marmi Venne spesso Vittorio ad ispirarsi: Irato a' patrii Numi, errava muto Ove Arno è più deserto, i campi e il cielo Desioso mirando; e poi che nullo Vivente aspetto gli molcea la cura, Qui posava l'austero, e avea sul volto II pallor della morte e la speranza.
Página 169 - Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme che vanno al nulla eterno; e intanto fugge questo reo tempo, e van con lui le torme delle cure onde meco egli si strugge; e mentre io guardo la tua pace, dorme quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.
Página 176 - Nume, fra queste piante ov'io siedo e sospiro 11 mio tetto materno. E tu venivi e sorridevi a lui sotto quel tiglio ch'or con dimesse frondi va fremendo perché non copre, o Dea, l'urna del vecchio cui già di calma era cortese e d'ombre. Forse tu fra...
Página 292 - Genio che sovrasta tutti gli altri dell'età nostra, siamo in dover 2o di invocarti, e tu in dovere di soccorrerci, non solo perché partecipi del sangue italiano, e la rivoluzione d'Italia è opera tua, ma per fare che i secoli tacciano di quel Trattato che trafficò la mia patria, insospettì le nazioni e scemò dignità al tuo nome. E...