Michelangelo: la scultura

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Giunti Editore, 1997 - 50 páginas
La presente pubblicazione è dedicata alla scultura di Michelangelo Buonarroti (1475-1564). L'artista si dedicò a molteplici attività - architettura, pittura, poesia -, ma la scultura tenne un posto assolutamente preponderante. Negli anni della maturità, ormai indiscusso vertice dell'arte del suo tempo, lasciò a Roma e a Firenze i suoi capolavori scultorei: la Pietà vaticana, il David, il Mosè, le tombe medicee della Sagrestia nuova di San Lorenzo, i Prigioni e con tre Pietà chiude una straordinaria parabola che lo aveva condotto dal virtuosismo tecnico delle prime prove alla drammaticità scabra ed essenziale degli ultimi lavori.
 

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Palavras e frases frequentes

Passagens conhecidas

Página 15 - Guliano; è ben gusto, che e' ne facci uendecta chome fa. E la uendecta e questa : Che auendo noi morto lui, lui cliosi morto a tolta la luce a noi e chogli ochi chiusi a serrato e nostri, che non risplendon più sopra la terra, die arrebbe di noi dunche facto, mentre uiuea!
Página 15 - Noi abbiàno col nostro veloce corso condotto alla morte el duca Giuliano; è ben giusto che e
Página 26 - Rucellai. I genitori si trasferiscono presto a Firenze e Michelangelo viene lasciato a balia nella vicina Settignano.

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