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POSTE IN MIGLIORE ORDINE, RICORRETTE
SULL' EDIZIONE FIORENTINA, ED ILLU
STRATE DAL PROFESSORE GIO. ROSINI.

VOLUME VII.

PISA

PRESSO NICCOLÒ CAPURRO

MDCCCXXII.

DIALOGHI

DI

TORQUATO

TASSO

CON GLI ARGOMENTI

DEL CAVALIERE

ALESSANDRO MORTARA

TOMO I.

PISA

PRESSO NICCOLÒ CAPURRO

MDCCCXXII.

ALL' ORNATISS. SIGNOR

GIO. BATISTA NICCOLINI

GIOVANNI ROSINI

A Voi, mio dottissimo Amico, che sì ben dimostraste quanta parte abbia il popolo nella formazione delle lingue; e con quanta difficoltà propriamente si scrivano da coloro che non le parlano; a Voi, salutato col nome di Filosofo dai vostri istessi avversari, voglio che sieno intitolati i Dialoghi di Torquato Tasso.

Vedrà l'Italia nell'onore, che in Toscana si rende ai grandi Scrittori Lombardi, con qual giustizia siamo accusati di non vantare che i nostri; e con quanta verità vada gridandosi che ci arroghiamo l'ESCLUSIVA preminenza sugli altri, nelle cose della Lingua; mentre abbiamo sempre ripetuto, e fino alla nausea, che non domandiamo altra preminenza, oltre quella, che a parità d'ingegno, e di sapere, ci diede la Natura, che nascer ci fece sulle rive dell' Arno (1).

E poichè lo stesso massimo Torquato, nell'ultimo Dialogo di questo volume, chiama TOSCANA quella Poesia, della quale già da va

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